Storia

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Storia, la “diffusa narrazione di cose passate”

La storia alimenta la mia curiosità da quando ero piccola: se all’inizio la leggevo con interesse, adesso studiarla mi è fondamentale per capire quella dell’arte.

Quella della storia è la disciplina che si occupa dello studio del passato tramite l’uso di fonti, cioè di documenti, testimonianze e racconti che possano trasmettere il sapere.

Il termine deriva dal Greco antico ἱστορία, historia, “ispezione [visiva], ricerca, conoscenza”. Per Erodoto (V secolo a.C.), infatti, indicava sia l’attività di ricerca, sia i suoi esiti. Ciò che più mi affascina è l’ambiguità semantica del concetto delle origini, con cui si indicano sia le res gestae (cioè gli eventi, i fatti), sia la historia rerum gestarum (cioè il racconto degli eventi).

La Storia come la concepiamo noi oggi, quella con la “S” maiuscola che indica le vicende degli uomini è una nozione relativamente recente, che nasce nel XVIII secolo. Negli studi attuati nel corso del Settecento narrazione delle res gestae si svincola dalla historia. Questa diventa un oggetto a sé stante e, pertanto, la si percepisce come una realtà che va colta nella sua unità e nella sua articolazione universale.

Il dizionario del Corriere ci dà queste indicazioni, per comprendere il termine:

[stò-ria] s.f. (forma prosteticaistoria)

  1. Svolgimento delle vicende umane nel corso del tempo || s. sacra, quella degli antichi Ebrei, narrata nella Bibbia
  2. Racconto e interpretazione degli avvenimenti della società umana nel suo svolgimento, anche limitatamente a un certo ambito o periodo: s. grecas. d’Italias. dell’arte || passare alla s., essere ricordato per il suo carattere eccezionale | senza s., di ciò che è poco importante

Ecco quindi che mi piace tirare fuori “fatti” più o meno recenti che contribuiscono a renderci più consapevoli nel quotidiano. O, semplicemente, ci arricchiscono un po’ anche se, come diceva Vittorio Emanuele III

Gli uomini si illudono di fare la Storia, ma la Storia fa da sé.