
2 agosto 1980. Io non c’ero, ma è come se.
2 agosto 1980. La storia di Bologna è impregnata del ricordo di questa tragedia e noi che siamo arrivati dopo siamo cresciuti nella memoria di questo dramma e delle sue vittime. Fotografie, video, racconti e un’altra infinità di fonti dirette ci ha resi partecipi di tutta questa pagina nera degli anni di piombo.
Bologna, Stazione Centrale. Alle ore 10:25 una bomba a tempo, contenuta in una valigia abbandonata, esplose nella sala d’aspetto della seconda classe: 23 chili di esplosivo squarciarono l’ala sinistra, quella che affaccia su piazza Medaglie d’Oro.

La sala d’aspetto di seconda classe, il ristorante, gli uffici del primo piano furono disintegrati. L’esplosione fu tale che investì in pieno il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante.
Il bilancio? 85 morti, oltre 200 feriti e la costernazione totale.
Dato il grande numero di feriti, non essendo i mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus, auto dei cittadini e taxi.
L’intera città si attivò.
Centinaia di persone comuni aiutarono nella ricerca dei feriti, tra le macerie.
Per prestare cure alle vittime, numerosi medici e gran parte del personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie. Al contempo, furono riaperti quei reparti che erano chiusi per la pausa estiva, per consentire il ricovero di tutti i pazienti.
«Non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia», disse il presidente Sandro Pertini accorso sul luogo della strage.
La città, il Paese intero, in effetti, stava assistendo alle conseguenze del più grave attentato terroristico italiano, secondo in Europa solo alla carneficina del 2004 alla stazione di Atocha a Madrid (191 vittime).
L’autobus 37, che trasportò decine di feriti all’ospedale divenne, insieme all’orologio fermo alle 10:25, simbolo della strage.
Nel 1987 partirono i processi contro i responsabili; una giustizia che sembra senza fine, ma che ha visto nel corso del 2022 un’altra condanna.
Nel 2021 sono stati installati in centro storico i “Sampietrini della memoria“, 85 targhe con i nomi delle vittime della bomba alla stazione. I sampietrini segnano il percorso compiuto ogni 2 agosto dal corteo che ricorda la strage, un percorso della memoria.

Una memoria che tocca profondamente anche chi dalla Stazione Centrale è solo di passaggio: il muro sventrato dall’esplosione è ancora lì, una ferita sempre aperta per la città.
Lidia Secci, madre di una delle vittime, disse «I terroristi hanno commesso un solo errore: compiere la strage a Bologna.» Bologna, infatti, non dimentica.