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Il Ferragosto

Dalle Feriae Augusti all’Assunzione di Maria

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Quella del Ferragosto è una festività di origine antichissima che nasce nella Roma imperiale e oggi celebrata in Italia il 15 agosto, con la festa dell’Assunzione di Maria.

Il termine deriva dal latino Feriae Augusti: il “riposo di Augusto” indicava una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle celebrazioni che cadevano nello stesso mese, come i Vinalia rustica, i Nemoralia o i Consualia. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti che traeva origine dalla feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, i Consualia dedicati a Conso, la divinità della terra e della fertilità.

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Augusto di Prima Porta, Musei Vaticani fonte: pinterest.com

In questo periodo, in tutto l’Impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, mentre buoi, asini e muli venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori.

In alcune zone tali tradizioni si sono mantenute fino oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione. Un esempio celebre è dato dal “Palio dell’Assunta” che si svolge a Siena il 16 agosto. Lo stesso termine “Palio” deriva dal pallium, il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell’Antica Roma.

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Il Palio dell’Assunta a Siena. fonte: google.com

Nell’antichità le Feriae Augusti si celebravano il 1° di agosto. Da tempo la data è stata spostata al 15 dello stesso mese, facendo coincidere la festa laica con quella religiosa dell’Assunzione di Maria in Cielo.

Secondo la religione cattolica la madre di Gesù vive in cielo non solo con l’anima ma anche con il corpo. Si tratta del Quarto Mistero Glorioso del Rosario che come dogma della fede è stato riconosciuto il 1º novembre 1950: “la Vergine Maria completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo” (Pio XII, Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus).

L’Assunta nell’arte

Ancora prima che la Chiesa Cattolica ne riconoscesse il dogma della fede, l’Assunzione di Maria fu l’oggetto di numerose opere d’arte.

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Andrea Della Robbia, Assunzione di Maria, Santa Maria degli Angeli, La Verna, 1490

Da Rosso Fiorentino a Guido Reni,  passando per Donatello e Pieter Paul Rubens, fino ad Annibale Carracci … per dire solo alcuni nomi celebri.

Molti hanno lavorato più volte su questo soggetto e alcuni hanno creato capolavori da subito considerati pietre miliari per la Storia dell’Arte.

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Tiziano Vecellio, Assunzione, Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia, 1516-1518

Uno dei più celebri è la tela che Tiziano ha realizzato per la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Dipinta tra il 1516 e il 1518, quest’Assunta ebbe una eco vastissima già tra i contemporanei.

Il pittore ha eliminato qualsiasi elemento architettonico dalla scena e ha costruito l’immagine con le figure, i passaggi di luci e ombre e con un prepotente scorcio dal basso verso l’alto.

È tangibile il movimento ascensionale, diretto verso l’alto e quasi sembra svanire ogni tensione prospettica. La scena si svolge in senso verticale, con un punto di vista che si dirige dal basso verso l’alto. Ciò viene sottolineato dagli sguardi dei personaggi, sempre orientati in una direzione verticale: essi guardano  verso l’alto o verso il basso. Nessuno si rivolge allo spettatore.

L’uso sapiente del colore contribuisce a definire questo moto ascendente. Il rosso, tono dominante, forma un triangolo che si sviluppa verso l’alto: al livello più basso della scena due uomini dalle vesti scarlatte allungano le braccia al cielo, al centro si trova il segmento della Madonna, e, infine, chiude il movimento il mantello dell’Onnipotente.

Questa pala di dimensioni eccezionali (690×360 cm) portava in sé una grande “novità”. L’Assunzione di Maria appariva al fedele come una visione in atto.  Non si trattava di una tradizionale icona davanti alla quale raccogliersi in preghiera, ma di un avvenimento in corso, che coinvolgeva lo spettatore direttamente.

Cinquecento anni esatti dopo la pala è ancora in situ, presso l’altare maggiore dei Frari. E noi veniamo ancora colti dalla meraviglia.

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