…disse nel 1924 Aldous Huxley della Resurrezione di Piero della Francesca, ammirandola a Borgo del Santo Sepolcro.
La leggenda vuole che questa affermazione abbia salvato San Sepolcro dai bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Inutile fermarsi a pensare all’umiliazione che l’arte subisce oggi in certe parti del mondo e ringraziamo Dio per aver illuminato alcuni uomini qualche decennio fa, che tra mille sofferenze e violenze hanno risparmiato questi pochi centimetri di affresco.
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Piero della Francesca, Resurrezione 1467-1468 circa, affresco Borgo San Sepolcro, Museo Civico |
Vasari considerava questa Resurrezione il capolavoro del Maestro e non a torto. La nostra attenzione si lascia infatti attirare dalla ferrea espressione del Divino, che trionfa sulla morte con un’energia elegante e determinata. Il resto non conta. Il Carisma di Cristo è amorevole Rivelazione e conferma della Sua parola.
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Piero della Francesca, Resurrezione 1467-1468 circa, affresco, part. Borgo San Sepolcro, Museo Civico |
Si tratta, forse, di una delle opere più celebrate della Storia dell’Arte, quella che da sola vale un “pellegrinaggio” nella Toscana di San Sepolcro.
Oggi il Borgo non è tanto cambiato da quella metà Quattrocento che vedeva Piero intento a dipingere, così come i tramonti che accarezzano l’alta Valle del Tevere.
Il Risorto non si vede come un pezzo di legno o di pietra. Lo vede solo colui al quale egli si rivela. […] Non si rivela alla curiosità, ma all’amore.
(Card. J. Ratzinger, 1985)
5 Aprile,
Santa Pasqua 2015
La Resurrezione restaurata:
Un pensiero riguardo “La più bella pittura del mondo…”