specchio

Lo specchio nella sedia

Lo specchio nella sedia

Raffaello fece in Roma un quadro di buona grandezza, nel quale ritrasse papa Leone, il cardinale Giulio de’ Medici e il cardinale de’ Rossi, nel quale si veggono non finte, ma di rilievo tonde le figure; quivi è il veluto che ha il pelo, il damasco a dosso a quel Papa, che suona e lustra; le pelli della fodera morbide e vive, e gli ori e le sete contrafatti sì che non colori, ma oro e seta paiono. Vi è un libro di carta pecora miniato che più vivo si mostra che la vivacità, et un campanello d’argento lavorato, che non si può dire quanto è bello.

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Raffaello Sanzio, Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’Medici e Luigi de’Rossi,  1518-1519, Firenze, Palazzo Pitti, Gallerie Palatina, dett.

Ma fra l’altre cose vi è una palla della seggiola brunita e d’oro nella quale, a guisa di specchio, si ribattono (tanta è la sua chiarezza) i lumi de le finestre, le spalle del Papa et il rigirare delle stanze; e sono tutte queste cose condotte con tanta diligenza che credasi pure, e sicuramente, che maestro nessuno di questo meglio non faceria né abbia a fare scrisse ammirato Giorgio Vasari, che copiò il dipinto nel 1536!

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Raffaello Sanzio Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’Medici e Luigi de’Rossi  1518-1519, Firenze, Gallerie degli Uffizi

Non aveva tutti i torti, il caro Vasari, a lasciarsi impressionare: ancora oggi quel riflesso nel pomello della sedia ci sorprende e affascina.

Alcune novità della tela

La diagonale sulla quale si svolge la composizione può oggi apparirci scontata. Si trattava, in realtà, di un grande passo avanti nella storia del ritratto. Il papa Leone non è né di fronte, né di profilo, non è in una posa statica e impostata. Egli è piuttosto colto in un momento privato, mentre legge. Egli è affiancato dai cardinali cugini, Giulio de’ Medici (futuro Clemente VII, a sinistra) e Luigi de’ Rossi (a destra).

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Raffaello Sanzio, Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’Medici e Luigi de’Rossi,  1518-1519, Firenze, Palazzo Pitti, Gallerie Palatina, dett.

L’opera, però, suscitò lo stupore dei contemporanei soprattutto per l’attenzione minuziosa al dettaglio prezioso e la resa di ogni singolo particolare. In primis la finestra che si riflette nel pomello della sedia che lascia anche noi senza fiato.

La scheda dell’opera sul catalogo del Polo Museale Fiorentino e su Google Arts & Culture

 

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