Emilio Pucci, La caccia, 1959
Il Medioevo dell’amor cortese e la Toscana del Rinascimento sono alle origini dei disegni che Emilio Pucci realizza nel 1958. Liberamente ispirati all’arte di Sandro Botticelli e ai testi di Giovanni Boccaccio e Dante, questi schizzi danno il via a dei foulard iconici, oggi anche pezzi succulenti di musei!
La Caccia (1959) è un esplicito richiamo alla novella di Nastagio degli Onesti raccontata dal Bocaccio nel Decameron (1351) poi dipinta dal Botticelli (1483), nella quale si legge dell’amore non corrisposto del giovane Nastagio per una fanciulla e del lieto fine che questa vicenda avrà.
Questo foulard e quelli usciti negli stessi anni mostrano più di altri il senso che il carré aveva per il Marchese: era un modulo dal taglio geometrico progettato per evidenziare il tessuto. Le camice e gli abiti venivano realizzati a partire dal semplicissimo elemento del quadrato di seta!
“Pucci era attirato da qualsiasi tipologia figurativa, trovando spunti anche nella tradizione artistica dell’Italia e utilizzandoli con ironia, come accade nel 1959, quando inventò una seria di stampati ripresi da alcuni capolavori del Botticelli… Dipinti conosciutissimi in tutto il mondo erano presi in prestito per illustrare foulard e camicie, nello stesso momento in cui le immagini più famigliari della cultura dei consumi diventavano oggetto di reminiscenza e di trasformazione a opera degli artisti della Pop Art americana”
Una curiosità: la scheda del catalogo del Museum of Art di Indianapolis e quella del Metropolitan Museum di New York.
Di questa stampa -nella versione rosa di Rossi Selected Vintage– si parla anche nel piccolo catalogo de la “Collezione dei Carré” di Rossi Selected Vintage che ho curato insieme alla mostra Le Vie della Seta a Bologna(Bologna, 2019).